Aliprando fu un re dei Longobardi ricordato principalmente per la sua campagna in territorio romano.
Il regno[]
Eletto come nuovo re di Longobardia dopo la morte di Cuniperto, Aliprando, aveva dato prova del suo talento militare durante la sottomissione della Bretagna. Nei suoi primi anni di regno si votò alla stabilizzazione del regno e alla ricostituzione dell'esercito longobardo, negoziando le truppe che i nobili avrebbero dovuto fornire in vista di campagne future.
Nel 711 gli giunse notizia della debolezza dell'Impero romano per via della campagna contro i visigoti, sfruttando la situazione decise di infrangere i rapporti diplomatici con Roma e a invadere la Provenza. Convinto che i romani non avessero uomini per opporsi al suo attacco, il re Longobardo devastò la Septimania e attaccò la Provenza. Mise sotto assedio e rase al suolo l'Importante città di Arles. Nel 712 i Longobardi si spinsero persino nella Pianura Padana. Giustiniano IV richiamò tutte le truppe dell'Impero in Italia, preservando comunque delle guarnigione in Africa, per poter respingere eventuali attacchi arabi. Si mise personalmente a capo dell'esercito e mosse verso il Piemonte, dove si erano radunate le truppe di Aliprando.
La battaglia di Rivus Langobardorum[]
Tra le colline dell'astigiano si combatté la battaglia del Rivus Langobardorum. I longobardi disponevano di truppe più numerose e meglio equipaggiate, ma i romani disponevano di tattiche militari superiori. Le truppe di Giustiniano uscirono vittoriose sfruttando il vantaggio del territorio, attaccarono i longobardi quando questi stavano cercando di guadare il fiume.
Dicono che caddero così tanti longobardi che il fiume rimase per una settimana rosso del loro sangue. Proprio per questo fu chiamato Rivus Langobardorum, dando il nome anche alla vicina cittadina di Relongobardore.
Un monumento posto vicino al luogo della battaglia riporta ancora l'incisione:
Rivus ex sanguine Longobardorum (Fiume del Sangue dei Longobardi)
Durante lo scontro lo stesso Aliprando fu ferito e morì poco dopo lo scontro.