La battaglia del fiume Inn (886) è ricordata ad oggi come la battaglia che portò alla deposizione di Antonino I e la salita al potere della dinastia visigota.
ANTEFATTO[]
Alla morte di Manuele il trono fu conteso tra il governatore di sicilia Antonino e Alfonso, erede al trono visigoto, entrambi con parentele con l'imperatore deceduto.
Antonino in poco tempo prese il controllo dell'Italia, Gallia, Dalmazia, Sicilia e Norico, mentre Alfonso aveva ricevuto la fedeltà di Africa e Spagna Citeriore.
Alfonso inviò la sua flotta, ma venne sconfitto a Palermo, obbligandolo a ritirarsi.
Intanto Alfonso I il vecchio morì e cedette il trono ad Alfonso il giovane, il quale, per non inimicarsi le province africane e diede il trono al fratello Pietro.
Arnolfo, re della longobardia orientale, decise di approfittare della debolezza romana per attaccare e Antonino gli andò incontro.
LA BATTAGLIA[]
Antonino era in superiorità numerica, ma fu obbligato a combattere con il fiume alle spalle e la cavalleria non aveva ancora attraversato.
Quando la cavalleria longobarda attaccò, romani sbandarono e poi si dispersero.
CONSEGUENZE[]
Antonino fu catturato e liberato solo dopo un lauto pagamento e due anni di prigionia, a causa di ciò le casse dello stato erano prosciugate e gli slavi, non ricevendo più i tributi, presero la Dalmazia, per poi venderla agli omayyaddi.
Iniziarono così le incursioni dei pirati saraceni nell'Adriatico, alcuni cittadini fuggendo fondarono la città di Venezia.
Antonino venne così deposto dai senatori e Alfonso, arrivato a Roma, prese il trono dando inizio alla dinastia visigota, che regnò dal 888 al 1164.
Alla morte di Alfonso, avvenuta nel 890, Pietro, fratello di Alfonso e re dei visigoti salì al trono, unendo così la corona visigota a quella romana.
Pietro fece grandi riforme, rese l'impero federale e l'imperatore una carica elettiva, votata da: re dei visigoti, carica che rimarrà alla famiglia di Pietro, governatore della Spagna citeriore, governatore di Numidia, governatore d'Africa, governatore di Nord Italia, governatore di Sud Italia, un tribuno per roma, governatore di Sicilia (e Sardegna) ed il magister militis.