La battaglia di Edessa fu l'ultima battaglia dell'imperatore bizantino Eraclio III e segnò la vittoria romana nella guerra dei due imperi, anche se da molti le due guerre sono considerate una sola.
ANTEFATTO[]
Giustiniano IV, deciso a finirla con Eraclio III, e decise di sconfiggere definitivamente l'impero bizantino, che si era però alleato con i bulgari.
Eraclio voleva difendersi in Epiro, ma le truppe non erano ancora pronte e Giustiniano entrò in Grecia.
Lo scontro arrivò quando i romani si stavano dirigendo verso la cittadina di Edessa per assediarla.
LA BATTAGLIA[]
I romani avevano la superiorità numerica, ma i bizantini avevano dalla loro i feroci cavalieri bulgari e conoscevano il territorio.
Eraclio lanciò i bulgari, ma Giustiniano decise di continuare ad avanzare, voleva raggiungere ed uccidere il suo avversario.
Ma i bulgari distrussero il fianco sinistro romano.
Eraclio ne approfittò mandando i suoi migliori uomini.
Ma la cavalleria longobarda tenuta nascosta da Giustiniano attaccò, Eraclio venne ucciso, la sua testa messa su una picca e il suo esercito si sfaldò.
CONSEGUENZE[]
Giustiniano marciò fino a Costantinopoli solo per scoprire che era stata presa da Marciano.
Nei trattati di pace Marciano divenne cesare di Grecia e vassallo di Roma, mentre Giustiniano ottenne solo di essere l'unico imperatore romano.