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La battaglia di Monaco fu una fortuita vittoria Napoleonica che, se non fossero giunti Budetto e, soprattutto Desazio, avrebbero potuto causare la sconfitta definitiva della Repubblica o almeno la perdita della Repubblica Gemella di Baviera.

ANTEFATTO[]

A seguito dell'occupazione normanna della Baviera, o liberazione, in base ai punti di vista, e la minaccia di una duplice invasione da ovest e nord, Napoleone valicò il Brennero, sorprendendo i suoi avversari e costringendoli a dirigersi precipitosamente a Monaco.

Napoleone compì l'errore tattico di separare le sue forze per tagliare le vie di comunicazione nemiche e sbarrargli le vie di fuga, convinto che le forze nemiche avessero intenzione di chiudersi in città e aspettare rinforzi.

Invece il generale Melas, di origine bavarese e fedele ai regnanti in esilio giunto al servizio della Normandia, attaccò con il grosso delle sue forze le truppe di romane di Napoleone a est, nel tentativo di rompere l'accerchiamento e anzi prendere alle spalle le rimanenti forze napoleoniche.

LA BATTAGLIA[]

Battaglia di Monaco 1
Battaglia di Monaco 2

Le forze di Melas erano decisamente superiori numericamente e ne approfittarono attaccando con forza gli inferiori romani attraversando il fiume Idar e supportati da un incessante fuoco delle artiglierie, cinque volte quelle napoleoniche, concentrando l'offensiva sulle forze del generale Perrino, ma non riuscendo a sfondare a causa della resistenza delle forze romane e il terreno bagnato da intense giornate di pioggia.

Battaglia di Monaco 3
Battaglia di Monaco 4
Battaglia di Monaco 5

I normanni provarono a prendere sui fianchi i romani con i granatieri, ma a questo punto giunsero le forze di Lannesio che costrinsero le forze nemiche ad arretrare riuscendo temporaneamente a riequilibrare in minima parte lo scontro.

Battaglia di Monaco 6
Battaglia di Monaco 7

Melas provò nuovamente a circondare le forze nemiche, questa volta con la cavalleria, ma giunsero nuovamente nuove forze romane, cavalleria pesante e la cavalleria leggera numidica che aveva seguito il dittatore dalla prima campagna di Numidia, questa volta comandate da Chelestiani, vincitore della battaglia di Valenza, e il generale di lontane origini normanne ma fedele agli ideali repubblicani Champeaux.

Inoltre iniziò ad agire anche la stessa guardia consolare, la famosa vecchia guardia di granatieri al servizio del dittatore e che si occuperà ti tappare i buchi dello schieramento, subendo ingenti perdite.

Battaglia di Monaco 8
Battaglia di Monaco 9

Infine Napoleone fu costretto a ritirarsi, fortunatamente in modo ordinato, Melas era vittorioso e rimaneva solo sul campo, decise quindi di tornare a Monaco per inviare dei messaggeri a Luigi X per informarlo della vittoria e dell'imminente attacco alle rimanenti forze napoleoniche.

Nel mentre assegno il comando delle truppe al suo secondo in comando, il normanno Zacy, che non inseguì le forze del piccolo caporale decidendo invece di lasciar riposare i suoi uomini, compiendo un errore che deciderà le sorti della battaglia.

Battaglia di Monaco 10

Infatti le forze normanne di ricognizione non notarono che le forze repubblicane di Budetto e Desazio si stavano riunendo a Napoleone, il quale tornò all'attacco sorprendendo i normanni.

I romani attaccarono con nuovo vigore, truppe fresche e numerose artiglierie che indebolirono fortemente il fianco sinistro monarchico, Desazio cadde alla testa dei suoi uomini, ma essi non si fermarono sfondando le linee nemiche insieme a quelle di Budetto e costringendo i nemici ad arretrare.

Battaglia di Monaco 11

Lo scontro sembrava si sarebbe protratto a lungo, ma Napoleone, con un colpo di genio, lanciò la cavalleria pesante di Chelestiani, che intanto si era riposata, sfondando il fianco destro nemico e prendendo alle spalle le forze normanne, giungendo addirittura a catturare Zacy.

Melas vide da lontano le sue forze disgregarsi, fuggire o venir catturati dalla cavalleria leggera numidica o la fanteria romana, aspettò quindi Napoleone in città, dove, scoraggiato, firmò la convenzione di Monaco, secondo la quale consegnava la città e si ritirava con le sue ultime forze oltre il confine con la Normandia, giungendo in Lussemburgo.

CONSEGUENZE[]

La Baviera fu nuovamente occupata dalle forze napoleoniche le quali, dopo un'intensivo arruolamento di Longobardi, entreranno in Lussemburgo ponendo fine alla guerra esattamente come nella prima guerra di coalizione.

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