La battaglia di Nicea (846) segnò la fine della terza fase e l'inizio della quarta ed ultima della guerra araba.
ANTEFATTO[]
La guerra civile infuriava ormai da diversi anni nel califfato abbaside, Alessio II allora decise di approfittarne, facendo tornare cristiani Siria e Libano.
Ma la guerra civile finì e Al Mu'Tasin, il nuovo califfo, arruolò gli uomini a lui più fedeli e marciò verso Alessio, incontrandolo vicino alla cittadina di Al Raqqa.
Con la vittoria di Al Raqqa Alessio morì e Isacco III diventò imperatore, poi gli arabi presero Damasco ed iniziarono a dirigersi verso Nicea.
Isacco chiese aiuto all'impero romano che, dopo molte discussioni e l'intervento del Papa, formò una flotta comandata dal governatore di Sicilia e che in futuro verrà chiamato esercito siciliano nonostante fosse formato da soldati provenienti da tutte le province dell'impero tranne quelle africane, impaurite da un possibile attacco arabo.
Le truppe arrivarono nei pressi di Nicea, assediata dagli arabi, i quali si allontanarono dalla città per evitare di combattere tra due fuochi.
LA BATTAGLIA[]
Antonio sistemò l'esercito in modo che Al Mu'Tasin credesse che stava commettendo lo stesso errore fatto da Alessio II nella battaglia di Al Raqqa, quando invece creò una versione adatta all'occasione di ciò che aveva fatto nella battaglia del lago Van.
Il piano funzionò e il califfo mise le truppe come aveva fatto nella battaglia di Al Raqqa con l'aggiunta della cavalleria.
Le truppe di supporto arabe si unirono a quelle sul fianco destro, dove si credeva ci fosse il grosso della cavalleria romana.
Invece il grosso dei cavalieri attaccò il fianco sinistro, il quale era sicuro che non avrebbero incontrato resistenza.
Sul fianco destro gli arabi erano bloccati, mentre su quello sinistro stavano addirittura perdendo terreno, allora Al Mu'Tasin lanciò il resto dell'esercito.
Anche Antonio lanciò le sue truppe, mentre sul'ala destra finalmente riuscì a sfondare ed abbattersi sul fianco arabo.
La cavalleria fece scempio dei soldati arabi, non preparati ad un tale attacco.
Alla fine sul fianco destro gli arabi riuscirono a sfondare e la situazione si stabilizzò.
I combattimenti da quel momento furono lunghi e non portarono a nessun risultato.
La fine della battaglia e la vittoria dei cristiani fu data dall'arrivo di Isacco III, il quale era riuscito a sconfiggere le truppe lasciate da Al Mu'Tasin nei pressi della città e si era mosso verso dove stavano avvenendo i combattimenti.
L'attacco niceano alle spalle degli arabi portò al definitivo collasso dell'esercito arabo.
CONSEGUENZE[]
Con la battaglia di Nicea finì la lunga serie di sconfitte Niceane, ma ci volle qualche mese prima che l'esercito cristiano potesse riprendersi e liberare l'anatolia.
Intanto Bay Balik era già stato inviato in africa ed era iniziato l'assedio di Cartagine.