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Costantino II Paleologo (Costantinopoli 1424 - Costantinopoli, 1476) fu un re di Grecia dal 1452 al 1476.


E' ricordato per aver completato la riconquista dell'Anatolia.

Biografia[]

Figlio di Giovanni III Paleologo, Costantino ereditò il trono alla morte del padre, nel 1452.

La campagna contro i Bulgari[]

Appena ereditato il trono di Grecia, Costantino fu subito costretto a prendere provvedimenti contro le scorrerie dei Bulgari. In una serie di battaglie, tra il 1452 e il 1455, sconfisse ripetutamente i Bulgari. Questa campagna fu un vero e proprio banco di prova per il giovane re che ottenne così la conoscenza necessaria per sapere come guidare i suoi uomini e come gestire una guerra.

La ribellione del Peloponneso[]

L'allontanamento dei Veneziani dal commercio greco aveva causato innumerevoli proteste da parte della città lagunare. Se Venezia non aveva dichiarato ancora guerra alla Grecia era dovuto principalmente al fatto che i veneziani si stavano ancora riprendendo dalla guerra contro gli ungheresi e che i tarantini difendessero la regione con la loro possente flotta.

Nel 1454 però giunse notizia che gli Ottomani stessero assediando Cartagine e Taranto mobilitò la sua flotta per rifornire la capitale degli Antonini. Questo permise a Venezia di fomentare una serie di rivolte nei loro centri di influenza nel regno, che Costantino non esitò a placare in maniera anche brutale. Capito che il re di Grecia non si sarebbe piegato tanto facilmente, Venezia finanziò il despota della Morea, Giorgio Cantacuzeno. Il nobile greco era imparentato con la famiglia reale, sua madre era una zia di Costantino, e rivendicò il trono marciando verso Costantinopoli.

Nel marzo del 1455 l'esercito di Costantino e di Giorgio si scontrarono nei pressi di Tessalonica. L'esercito reale ebbe la meglio e Giorgio venne prima catturato e successivamente giustiziato.

La fine della Riconquista[]

Con le casse piene e un esercito pronto, Costantino capì che avrebbe potuto realizzare il progetto che i suoi predecessori non erano riusciti a portare a termine: la riconquista dell'Anatolia. Stabilizzato il regno, nel 1465, dichiarò formalmente guerra ai principati alani. Sbaragliò i loro eserciti uno dopo l'altro tra il 1469 e il 1470.

Fu aiutato anche dal sultanato di Aleppo, con il quale aveva stretto un accordo che gli riconosceva il controllo della regione dell'Arzebaijan.

Il 2 gennaio 1471 cadeva l'ultima fortezza alana, Teodosiopoli, e l'ultimo khan, Bazuk, firmava un accordo, a nome del suo popolo con Costantino. Nel trattato di Teodosiopoli, Costantino riotteneva tutta l'Anatolia, mentre gli Alani avrebbero potuto ritornare nella regione del Caucaso senza essere attaccati.

Si narra che lo stesso Bazuk, nel suo viaggio verso l'esilio, giunse con il suo corteo in una montagna, dalla quale si poteva scorgere l'Anatolia e le sue innumerevoli città. Le fonti raccontano che alla vista di quanto lui e il suo popolo avesse perduto, il khan scoppiò a piangere prima di riprendere il suo viaggio.

Gli ultimi anni[]

Tornò a Costantinopoli dove celebrò un vero e proprio trionfo come ai tempi dell'Impero. Acclamato dalla folla e dai nobili fu salutato come un eroe e colui che aveva completato la riconquista dell'Anatolia.

Negli anni successivi Costantino rinnovò l'alleanza con il sultanato di Aleppo in chiave anti-ottomana. Per quanto quest'atto venne parecchio mormorato nel resto dell'Europa, in Grecia la figura del re non fu per niente scalfita dall'alleanza con i musulmani.

Affetto da una malattia non meglio specificata, Costantino morì inaspettatamente nel 1476, lasciano il trono al figlio Manuele.

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