Gioacchino I di Hohenzollern (Cölln 1484 –Stendal, 1535) fu Duca elettore di Brandeburgo (1499-1535).
E' ricordato principalmente per il suo impegno nelle guerre di Longobardia.
Biografia[]
Figlio maggiore di Giovanni di Brandeburgo, nipote del precedente duca, Federico II detto il Dente di Ferro, Gioacchino ricevette un'eccellente educazione sotto la direzione di Dietrich von Bülow, Vescovo di Lebus e Cancelliere dell'Università di Francoforte. Egli divenne duca alla morte del padre, nel gennaio del 1499.
I suoi primi anni di governo li dedicò principalmente alla gestione del ducato, dove in una certa misura venne chiamato a risolvere alcune problematiche di amministrazione interna. Egli inoltre migliorò l'amministrazione della giustizia, promosse lo sviluppo del commercio e si schierò più volte dalla parte delle popolazioni dei villaggi.
La calata di Carlo VIII
Nel 1506, i duchi d'Alsazia e di Lorena si sollevarono contro re Massimiliano, dichiarandosi indipendenti. Davanti alla ribellione dei due duchi, il re di Normandia, Carlo VIII, alleato del re di Longobardia, calò nella regione con il suo esercito, avendo ragione del modesto esercito dell'Alsazia-Lorena e mettendo sotto assedio Strasburgo. La pacificazione della regione non fermò però il re di Normandia, che si scagliò contro tutti i grandi signori del regno.
Da prima marciò nelle Fiandre, i quali giurarono fedeltà a Massimiliano e successivamente si recò in Sassonia. Il vecchio duca della regione, Federico III, non volle mettersi contro Carlo VIII, ma gli aprì le porte delle sue città garantendogli il libero passaggio nelle sue terre.
In opposizione a quanto aveva fatto Federico, Gioacchino, supportato dai polacchi, raccolse un esercito e si scagliò contro l'invasore. I due eserciti si scontrarono nei pressi di Berlino e Carlo VIII riuscì a sconfiggere i brandeburghesi, mettendo sotto assedio la stessa città. Gioacchino scappò nei territori del ducato più vicini al confine con la Polonia, dove radunò un nuovo esercito con il supporto dei polacchi.
La battaglia di Francoforte sul Meno[]
La rapidità e la facilità con cui Carlo VIII aveva raggiunto Berlino e la posizione di dominio in Europa che gli sarebbe derivata dall'impresa, suscitarono la formazione di una Lega antifrancese, a cui, oltre il Brandeburgo e la Polonia si unirono anche la Sassonia e la Boemia. Trovandosi intrappolato in una morsa, e con l'esercito decimato dal diffondersi di una epidemia proprio da Berlino, Carlo VIII tentò di rifugiarsi in Baviera, il cui duca era un fedele sostenitore di Massimiliano, ma fu intercettato dai Boemi nei pressi di Francoforte sul Meno, dove fu pesantemente sconfitto. Costretto a tornare in Normandia, Carlo VIII fu costretto ad abdicare e fu succeduto dal figlio, Francesco I.
La calata di Francesco I[]
Con la morte di Massimilano, nel 1528, Francesco I ereditò il ducato di Lussemburgo e si proclamò nuovo re di Longobardia. I duchi del nord, tra cui lo stesso Gioacchino, promossero quindi l'elezione di un re in opposizione al normanno, la scelta ricadde su Giorgio, duca di Sassonia.
Francesco calò quindi in Longobardia, a differenza del suo predecessore, il re, aveva un maggiore supporto dei suoi duchi e un esercito che era composto di diversi mercenari longobardi. Giorgio e Francesco si scontrarono nei pressi di Munster e l'esercito sassone fu sconfitto pesantemente costringendo lo stesso duca a rifugiarsi in Polonia. Nel 1530, Gioacchino è costretto a chinare la testa e a riconoscere Francesco come nuovo re di Longobardia. Il suo unico alleato, il re di Polonia, Ladislao Piast, non aveva partecipato allo scontro, ma aveva sfruttato l'occasione per dichiarare guerra ai cavalieri teutonici.
Nel 1531, Francesco cercò di occupare l'unica regione che ancora si opponeva al suo dominio: le Fiandre. Ammonito da Enrico, re d'Inghilterra, Francesco non volle scendere ad alcun accordo e proseguì nella sua campagna militare. Questo permise a Giorgio di ritornare con un esercito dalla Polonia, di unirsi alle truppe di Enrico e di dare guerra a Francesco, che nel frattempo era ripiegato in Normandia, nei pressi di Bouvine.
In una battaglia dall'esito molto incerto. Francesco I venne sconfitto, ma non completamente, Enrico e Giorgio vinsero, ma non così tanto da potersi imporre sul re di Normandia. Venne firmata quindi una pace decennale dove Giorgio e Francesco si spartirono la Longobardia. Successivamente, il re sassone, si alleò formalmente con l'Inghilterra.
Gli ultimi anni[]
Gioacchino morì nel 1535, lasciando il trono al figlio Gioacchino II.