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La guerra del Ponto Eusino si combatté tra il 1679 e il 1682. Comprese l’intera Europa orientale e il Mare Nostro, cambiando di molto i rapporti di forza nel Levante.


Antefatto[]

Da tempo c’erano tensioni tra la Grecia di Manuele V, la Georgia e il regno di Kazan di Paolo figlio di Pietro con Kiev di Alexsej, la Persia di Suleimani e la Bulgaria.

Nel 1679 navi georgiane vengono attaccate da pirati provenienti dalla Crimea, allora il re di Georgia chiese un pagamento molto alto e le scuse ufficiali da parte del principe di Kiev, quindi accusandolo; ottenuto un rifiuto, i georgiani razziano le città di Kiev vicine al confine, ma si videro venire incontro il meglio dell’esercito del principato, intanto i Bulgari stavano attraversando il confine con la Grecia e i persiani stavano entrando in Armenia (vassalla greca), è l’inizio della guerra.

La guerra[]

Il primo attacco[]

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Ben presto anche il Regno di Kazan e Novgorod si unirono alla guerra, entrambi contro Kiev. In poco tempo Kiev penetrò in Georgia, aggirò le difese montuose, occupò la capitale e arrivò in Anatolia, dove assediò e conquistò la città greca di Trebisonda, le truppe di Kiev erano un ottimo misto di cavalleria leggera (chiamata cavalleria cosacca) e fanteria, intanto la Persia invadeva l’Armenia e un esercito di spinse nel Levante Greco venendo respinto, la Bulgaria occupò la Macedonia e la Tracia, ma venne respinta.

La battaglia di Kêrs[]

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Nel 1680 a sud anche gli ottomani si unirono alla guerra contro la Persia, costringendola a inviare degli uomini.

A quel punto a nord anche Novgorod passò all’offensiva, ma si l’attacco si infranse contro le fortezze di confine di Kiev.

Nel Maggio 1680 i greci mossero verso oriente con un nuovo esercito, con l’obbiettivo di sconfiggere Alexsej mentre la Persia era occupata con gli ottomani, ma i persiani avevano inviato pochi uomini contro gli ottomani, avevano mantenuto il grosso delle truppe in Armenia e avevano intenzione di muovere da sud verso nord per prendere i greci tra due fuochi, allora i greci mandarono gli uomini comandati da Leone Kamiksas a sud per intercettare i persiani, ma si trovaron ad inseguire senza saperlo solo una piccola parte del loro esercito, i greci intanto avanzavano verso nord rallentati dai cosacchi di Ivan Mazeppa e arrivando troppo tardi a Trebisonda, già abbandonata, venendo costretti ad inseguire i nemici.

Così, mentre leone sconfiggeva quei pochi soldati persiani ad Aleppo, i persiani iniziarono ad inseguire a loro volta i greci, fino alla battaglia di Kêrs dove i greci furono duramente sconfitti, Manuele allora fuggì ad occidente perdendo i 3/4 delle sue forze.

La Svezia e le prime vittorie di Eugenio di Savoia[]

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Giunto a Costantinopoli nel settembre 1680, Manuele venne a sapere che la Svezia aveva attaccato Novgorod, attaccando direttamente la capitale Nuova Novgorod e dilagando nel principato, inoltre ora il grosso dell’esercito persiano di stava dirigendo contro ottomani di Murad V, i Bulgari avevano sfondato  di nuovo il confine e si erano diretti verso Costantinopoli, ma erano stati fermati da un mercenario romano con lontane discendenze burgunde, Eugenio di Savoia, nonostante le poche truppe a disposizione, per poi respingere gli invasori ed essere richiamato a Costantinopoli.

L’Impero Romano e l’assedio di Costantinopoli[]

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Tra il 1680 ed il 1681 Alexsej avanzò in Anatolia rallentato solo da Kamiksas nel levante greco, intanto la Grecia aveva ricevuto inoltre una proposta d’aiuto da parte di Giovanni III, nonostante le pessime relazioni, il quale chiedeva in cambio Creta e l’Epiro, oltre al permesso di integrare la Serbia, ricevendo come risposta un rifiuto, così nel 1681 Giovanni III attaccò, occupò Creta, Epiro, Macedonia e Libia Ottomana rallentat solo dal territorio.

Nell’Aprile 1681 Alexsej arrivò ad assediare Costantinopoli, ma fu sconfitto da Eugenio di Savoia nominato megadux e strategos.

Caduta di Novgorod e liberazione dell’Anatolia[]

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Ricacciato in Anatolia, Alexsej, verrà nuovamente sconfitto e continuando, di battaglia in battaglia, a perdere sempre più territori anatolici, allora Eugenio ritornò ad occidente dove sconfisse i Bulgari nella battaglia di Tessalonica.

Ma nel 1682 la situazione era ancora critica per i Greci, infatti Kiev aveva occupato Mosca riunendosi con gli svedesi e costrinse Novgorod alla resa dopo aver catturato il principe, intanto i mongoli erano stati più volte respinti oltre al Volga, gli ottomani iniziarono a chiedere una pace e alla fine la Grecia fu costretta a fare lo stesso.

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Conseguenze[]

Kiev ottenne il sud di Novgorod compresa Mosca, in più inglobò la Georgia, Trebisonda, ottenne dei benefici commerciali sul Ponto Eusino e il controllo delle rotte verso oriente, la Svezia ottiene la parte baltica di Novgorod compresa la capitale, i Bulgari ottennero parte della Macedonia, la Persia annetté l’Armenia e il Levante ottomano tranne le coste sul Mar Rosso, Roma ottiene la Libia ottomana, Creta, l’Epiro e una parte di Macedonia che viene unità alla Serbia, la quale non sarà annessa e rimarrà vassalla dell’impero.

La Persia voleva anche il Levante Greco, ma Giovanni III riuscì a fare in modo che la Grecia mantenesse il levante, poiché non voleva che Gerusalemme finisse in mani musulmane.

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