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Regno d'Inghilterra
Kingdom of England
England Englandcoatofarms
Bandiera Stemma
Motto
Dieu et mon droit
Inno
God save the King
Orbis inghilterra 1770

Capitale Londra
Capital-in-exile Storflodenburg (dal 1945)
Governo Monarchia costituzionale (XVIII-XX)
Storia
 -  Conquista di York 927
 -  Battaglia di Hastings 1066
 -  Unione con la Normandia 1154-1209
 -  1270-1675 Regno d'Inghilterra e Irlanda
 -  Dittatura delle Croci di San Giorgio 1895-1924
 -  Caduta di Londra 23 luglio 1924 '
Popolazione
 -  est.1920 24 997 732 

Il Regno d'Inghilterra (in inglese: Kingdom of England) è stato un reame nelle isole Britanniche e occupava il sud dell'isola della Gran Bretagna, confinava a nord con la Scozia, ad ovest con il Galles ed era circondato dai restanti lati dal mare. La capitale fu Londra e la lingua ufficiale fu l'inglese.

Sorto all'approssimarsi dell'anno mille, il Regno fu una delle più importanti nazioni d'Europa durante tutto il basso medioevo e nella prima età moderna, arrivando a competere per il trono di Longobardia e diventando sede, tra il XVI ed il XVIII secolo, del Papa apostolico. Con la perdita della Sassonia e dell'Irlanda ed il ritorno del Papa a Roma, l'Inghilterra divenne un paese di importanza secondaria nello scenario internazionale. Con l'industrializzazione divenne sempre più succube della vicina Olanda e preda dei moti comunisti, culminati in due rivoluzioni.

La storia della monarchia inglese copre quasi mille anni, fino alla caduta nel 1924 durante la guerra civile.






Storia[]

Invasioni vichinghe e normanne[]

Regno del Wessex[]

Nel corso del IX e X secolo i vichinghi crearono un regno che controllava il nord dell'Inghilterra ed erano intenzionati ad espandersi verso sud. Il re del Wessex ( l'ultimo regno anglosassone rimasto indipendente) nel 875 era Alfredo che dopo aver affrontato gli invasori in numerose battaglia ottenere una vittoria decisiva nel 878 nella battaglia di Ethandun, con il Trattato di Wedmore (raggiunto poco dopo la battaglia) si stabili che il Wessex avrebbe acquisito gran parte dei territorio anglosassone, mentre i danesi si sarebbero ritirati in quello che era conosciuto come Danelaw. Con il successo ottenuto Alfredo ricevette l'epiteto di "il grande" e venne chiamato "re degli anglosassoni" e de facto primo re d'Inghilterra.

Il primo vero re d'Inghilterra fu Atelstano I nipote di Alfredo, il padre di Atelstano aveva continuato l'espansione del regno del Wessex, sotto il figlio il regno comprendeva tutta l'Inghilterra meridionale, gran parte del Galles e fu il primo re anglosassone ad avere un parziale dominio sul nord del paese dopo l'invasione dei vichinghi. Nel 995 sotto il re Etelredo II si avrà la cacciata definitiva dei danesi, con la riunificazione del regno il sovrano iniziò a volge lo sguardo altrove, pochi anni dopo tentò uno sbarco in Normandia, dove però venne sconfitto poco dopo dal re Riccardo II; nel 1003 Etelredo ordinò il massacro di diverse comunità vichinghe rimaste in Inghilterra, il re dei danesi Sweyn I Barbaforcuta ebbe il pretesto per invadere e conquistare il trono inglese, Etelredo fuggì in Normandia e riuscì a ritornare sul trono alla morte di Sweyn, tuttavia il suo secondo regno durò solo un anno per via della sua morte nel 1016, al trono salì il figlio Edmondo II che rimase in carica solo sette mesi quando morì di malattia mentre tentava vanamente di impedire la conquista del regno da parte del nuovo re di Danimarca e Norvegia, che dal 1018 sarà conosciuto come Canuto I il grande d'Inghilterra; seppe sconfiggere diverse rivolte anglosassoni durante il suo regno e alla sua morte divisa i due regni tra i due figli, il trono inglese andò a Aroldo I.

Guerra d’Inghilterra[]

Hastings

La cavalleria normanna carica la fanteria anglossassone ad Hastings

Aroldo I morì solo dopo 5 anni dall'ascesa al trono, gli successe suo fratello re di Danimarca e Norvegia, Canuto II d'Inghilterra, il quale decise di affidare l'Inghilterra a un proprio fratellastro (che però non era danese ma anglosassone); Canuto II morirà due anni dopo nel 1042, i nobili inglesi decisero di nominare il fratellastro re, che sarà conosciuto come Edoardo III "il Confessore", durante il suo regno strinse forti legami con la Normandia, con cui venne siglato un accordo in cui si stabiliva che Edoardo poteva regnare sull'Inghilterra, ma alla sua morte il trono sarebbe dovuto andare al re di Normandia; però nel 1065 quando morì Edoardo, sia lui in punto di morte che i nobili scelsero come nuovo re Aroldo II, figlio del conte Godwin del Wessex e cognato di Edoardo, in tutta risposta il re della Normandia Guglielmo detto il "bastardo" inizio ad armare un esercito e costruire una flotta. Nel 1066 Guglielmo attraversò la Manica con un grande esercito proveniente da tutto il regno di Normandia, affrontò e sconfisse Aroldo II nella Battaglia di Hastings, dove il re d'Inghilterra morì combattendo, da quel giorno Guglielmo ricevette un nuovo epiteto "il conquistatore" e la notte di natale del 1066 nell'Abbazia di Westminster venne incoronato come Guglielmo I d'Inghilterra. Pochi giorni dopo la battaglia di Hastings il re di Norvegia Harald Hardråde sbarca nel nord dell'Inghilterra, essendo in inferiorità numerica rispetto a Guglielmo, ma allo stesso tempo il re di Normandia non aveva il pieno sostegno dei nobili anglosassoni, decisero di accordarsi: al re di Norvegia venne concesso il ducato di York in cambio di riconoscere Guglielmo re d'Inghilterra, si venne a creare così una situazione in cui Harald era (in quanto duca di York) formalmente un vassallo del re d'Inghilterra, ma allo stesso tempo in Norvegia era re e quindi del tutto autonomo da Guglielmo I, qui si conclude la prima Guerra d’Inghilterra.

Durante il regno di Enrico I, ultimogenito di Guglielmo il Conquistatore, succeduto nel 1100 al fratello Guglielmo II, continuò l'espansione in Galles con la totale assoggettatone della parte meridionale; tenne una politica di integrazione tra normanni e anglosassoni e per non scontentare nessuno faceva in modo di non risiedere troppo a lungo in uno solo dei due regni, a livello diplomatico riuscì a instaurare un alleanza col regno di Longobardia attraverso il matrimonio tra il re e sua figlia Matilde. Dopo la morte del marito Enrico V di Longobardia, Matilde tornò alla corte del padre, il quale visto che era privo di figli maschi fece sottoscrivere un accordo ai suoi nobili, in cui si prevedeva che alla sua morte i due regni sarebbero passati alla figlia, che si era nuovamente sposata, questa volta con Roberto duca di Tolosa.

Alla morte di Enrico I nel 1128 i nobili invece che Matilde elessero come nuovo re Stefano di Blois, tuttavia i primi anni sono difficili per il nuovo sovrano, che nel 1133 dovrà fronteggiare l'esercito che Matilde e il marito hanno reclutato per invadere la Normandia; grazie al sostegno del re di Norvegia, Stefano nel 1135 sbarcò con il suo esercito sul continente, grazie alla superiorità numerica Stefano riesce ad ottenere alcune vittorie anche se nessuna decisiva, tuttavia nel 1137 fu costretto a tornare oltre la Manica per arrestare l'invasione di Davide di Scozia, lasciando mano libera a Roberto e Matilde, nonostante la vittoria nella Battaglia degli Stendardi contro Davide, Stefano pur di ottenere una pace che possa consentirli di tornare in Normandia, concede parte dei territori di confine, che però appartenevano al ducato di York e ciò provoca la rabbia del re di Norvegia che decise di tornare nel proprio regno. Stefano riesce anche a indispettire i nobili inglesi per la sua decisione di circondarsi solo di consiglieri normanni, nel 1141 a causa dell'inettitudine al comando del re (che era riuscito ad allontanare tutti i propri alleati), Matilde sbarcò in Inghilterra e catturò Stefano; l'anno dopo Enrico di Blois firma la pace in nome del fratello, che venne liberato e lasciò il trono a Matilde. La guerra però si riaccese qualche anno dopo, Matilde si era rivelata una pessima regnante, così nel 1147 Stefano viene rimesso dai nobili inglesi sul trono mentre Matilde attraversava la Manica per raggiungere l'esercito che era stato del marito e che ora era guidato dal figlio Enrico, lui a differenza della madre è un ottimo politico e si accordò con il nuovo re dei Longobardi Corrado, per riconquistare l'inghilterra; la ragione di questa alleanza sta nel fatto che in quanto figlio di Roberto di Tolosa, Enrico II apparteneva a una famiglia di origine longobarda, al contrario dei Blois che erano normanni. Nel 1149 si giunge al trattato di pace, Stefano rimarrà sul trono d'Inghilterra, però in cambio alla sua morte lascerà il trono a Enrico, come compenso per il suo aiuto Corrado ottiene parte del regno di Normandia, la regione della Borgogna, che verrà annessa al regno di Longobardia.

seconda Guerra d’Inghilterra[]

Stamford

Uno scontro su un ponte durante la Battaglia di Stamford Bridge

Nel 1154 Enrico II salì al trono com'era stato concordato, riunendo sotto di se il regno di Normandia, d'Inghilterra e il ducato di Tolosa, quest'ultimo faceva ancora formalmente parte del regno di Longobardia, pertanto Enrico era de facto un vassallo del nuovo re Federico Barbarossa; i due stati sotto il suo lungo regno prosperarono; condusse nel 1165 anche una spedizione in Irlanda dove riuscì a sottomettere gran parte dell'isola, nel 1172 gli irlandesi insorgono e i tentativi del figlio Giovanni di sedarla furono vani, alla fine dello scontro l'Inghilterra manterrà il controllo solo di una piccola porzione intorno a Dublino. Dal punto di vista religioso Enrico era sostenitore del pensiero che i vescovi visigoti stavano portando avanti, cioè l'idea di una chiesa meno papa-centrica e meno centralizzata, Enrico per questo motivo si trovo in contrasto con l'arcivescovo di Canterbury Thomas Becket, forse per un ordine mal interpretato i cavalieri di Enrico uccisero Becket, col rischio di ricevere la scomunica Enrico fu costretto a chiedere perdono e risottomettersi all'autorità papale. Nel 1178 Enrico II condusse la sua ultima campagna militare, che prese il nome di seconda Guerra d’Inghilterra, in cui riuscì a scacciare dal ducato di York i norvegesi sconfiggendoli nella Battaglia diStamford Bridge; ponendo fine al Danelaw, la regione che a parte brevi periodi era rimasta sotto il controllo di danesi o norvegesi dall'invasione dei vichinghi di quasi quattro secoli prima; nel 1189 Enrico II morirà lasciando il trono al figlio Riccardo Cuor di Leone.

Cuor

Riccardo Cuor di Leone marcia nel deserto siriaco durante la terza crociata.

Quando Gerusalemme venne riconquistata dal Saladino, Riccardo cuor di leone e Federico Barbarossa partirono per la crociata passando per i territori ungheresi arrivando a Costantinopoli; Isacco Re di Grecia decise di far passare l’esercito crociato di Riccardo facendolo arrivare dall’altra parte del bosforo, Arrivati in terra santa i due eserciti si scontrarono contro i turchi nella battaglia di Konyo fu una battaglia sanguinosa anche se i crociati Normanno-longobardi vinsero tuttavia Barbarossa morì in battaglia. Nonostante la morte del re di Longobardia le forze Normanne insieme a quelle rimaste dei longobardi furono guidate da Riccardo Cuor di Leone riconquistarono le provincie crociate. Riccardo rifiutò di consegnare il territorio occupato al legato romano e con questa mossa la Fenicia divenne una provincia normanna così da fornire ai normanni una base solida nella zona con la fortezza di Antiochia. Riccardo e il suo esercito vennero intercettati dal Saladino nei pressi di Gerusalemme, la Battaglia di Arsuf non vide ne vincitori ne vinti, Riccardo dovette tornare dai suoi territori in Fenicia mentre nel 1194 fu raggiunto dall’imperatore romano Antonino. Il rapporto tra i due era pessimo ma non scoppiò una guerra tra i due per una provincia così lontana, il Saladino nel 1195 impose una pace ad entrambi i sovrani in cui la Fenicia sarebbe rimasta Normanna mentre Gerusalemme romana e le difese di quest’ultima citta sarebbero state distrutte. Nel 1199 Riccardo morì senza eredi di cause naturali e sul trono di Inghilterra-Normandia salì suo fratello Giovanni I. Giovanni non era un buon Re anzi la sua ascesa al trono fu contestata da suo fratello Goffredo cresciuto nei domini del Nonno Goffredo si sentiva molto più longobardo che normanno e questo fomentava soltanto odio tra i due fratelli. Nel 1204 scoppiò lo scontro tra i due fratelli, forte del sostegno dei nobili soprattutto nella Normandia continentale; Giovanni radunò un esercito e sbarcò in Normandia dove però venne annientato dalle armante di Goffredo ben più numerose delle sue, Giovanni rimase imprigionato fino al 1207. Venne liberato con la promessa che una volta tornato in Inghilterra avrebbe pagato il riscatto e ceduto la corona al fratello, tuttavia non mantenne la parola, una volta rientrato a Londra cercò di riorganizzare un nuovo esercito, Goffredo che nutriva poca fiducia nel fratello comincia da subito a costruire una flotta che nel 1209 era pronta ad attraversare la Manica, però il 3 settembre una flotta inglese guidata da Guglielmo il Maresciallo, riesce a penetrare nel porto di Le Havre e a dare fuoco la flotta di Goffredo, che senza più una flotta fu costretto a firmare una tregua di vent'anni col fratello. Per quanto entrambi i regni fossero contestati dai due fratelli, si era giunti a una sostanziale divisione, Giovanni in Inghilterra, che dopo la sua morte nel 1216 sarà chiamato Giovanni "Senzaterra" per via della perdita della Normandia continentale, il trono Inglese passerà al figlio Enrico III; per quanto riguarda la Normandia continentale Goffredo governerà fino al 1219, quando gli succederà il figlio Luigi.

Terza Guerra d’Inghilterra[]

Enrico III salito al trono ancora bambino avrà come tutore Guglielmo il Maresciallo, il quale riuscì a rafforzare il potere del giovane Re sui nobili inglesi. Luigi nel 1224 prepara un nuovo esercito e una nuova flotta pronto a sbarcare in Inghilterra, dando inizio alla terza Guerra d’Inghilterra, sta volta tutti i tentativi di Guglielmo di bloccare la flotta nemica fallirono, Luigi forte della superiorità numerica riuscì a marciare su Londra e a farsi nominare Re d'Inghilterra; tuttavia i nobili inglesi accolsero di buon grado la richiesta di Guglielmo (che nel fra tempo avevo messo in salvo la famiglia reale con il giovane Re) di fornire uomini all'esercito di Enrico, per scacciare Luigi che ai loro occhi era troppo legato alla Normandia continentale e avrebbe messo in secondo piano l'Inghilterra. Nella Battaglia di Lincoln Guglielmo il Maresciallo sconfisse, grazie all'esercito messo in piedi con le leve dei nobili, Luigi e i suoi furono costretti a tornare oltre la Mancia, nel 1230 si stipula la Pace di Lambert in cui ci accorda per una spartizione definitiva dei regni d'Inghilterra e Normandia.

Dal XIII al XVIII secolo[]

Bruce

Robert Bruce incita le sue truppe prima della battaglia.

Edoardo I successe a Enrico III. Il nuovo sovrano poco dopo la sua ascesa al trono sedò una nuova rivolta irlandese; fu costretto a rientrare in patria per fermare l'invasione da parte del Re di Scozia Alessandro III, sostenuto da Filippo III di Normandia; Edoardo sconfisse nel 1285 il sovrano di Scozia( morto durante la battaglia) e per questo sarà chiamato come "Martello degli Scoti" . Con la morte e Filippo III e l'ascesa al trono di Filippo IV che era molto più interessato alla politica del continente che delle Isole Britanniche, si giunge a un trattato di amicizia tra i due regni, ciò permise a Edoardo di poter agire incontrastato per soggiogare formalmente la Scozia, tuttavia, non riuscirà a imporre il suo dominio e dovette affrontare due importanti rivolte. La prima fu quella guidata da William Wallace, dove però gli scozzesi alla fine vennero sconfitti. La seconda rivolta fu quella guidata da Robert I Bruce, combatté affianco di Wallace e come tanti altri nobili venne risparmiato da Edoardo che sperava in questo modo di ottenere il loro supporto; le cose andarono differentemente, Robert nel 1306 venne incoronato re di Scozia, cominciando una nuova lotta per l'indipedenza. Nel fra tempo muore il re d'Inghilterra, gli successe nel 1307 suo figlio Edoardo II che a differenza del padre non aveva grandi abilità militari, nonostante ciò sconfisse e catturò nel 1314 nella Battaglia di Bannockburn Robert Bruce; Edoardo II, al contrario del predecessore, sa che la Scozia non si sottometterà mai a un inglese, per questo decise di liberare Robert e nominarlo guardiano di Scozia, per quanto il regno fosse formalmente sottomesso all'Inghilterra, godeva di numerose autonomie.

La sconfitta di Bannockburn non placò il sentimento d'indipendentismo scozzese; il nuovo re Edoardo III salito al trono nel 1327, si trovò a fronteggiare due nuove rivolte nel 1330 e 1342, entrambe sedate nel sangue a caro prezzo sia economico e sia di uomini. La situazione economica peggioro prima con la peste e poi quando nel 1357 il Re Carlo di Longobardia impedì alle città delle Fiandre di importare la lana inglese. Durante la Guerra di Longobardia Edoardo si schierò con il nemico del nipote di Carlo, cioè Giovanni di Lussemburgo, nel 1373 sbarco sul continente e si unì alle sue forze per marciare contro Veicenslao. Nel 1377 il figlio di Edoardo, Riccardo II decide di porre fine al conflitto, che sta svuotando sempre di più le casse dello stato e a cui lui non è interessato. Con l'accordo siglato nel 1381 si ottenne che le Fiandre avessero una sostanziale autonomia dal resto del regno longobardo, con conseguenza che entrarono nell'orbita dell'Inghilterra, decisa a salvaguardare i propri interessi commerciali nell'area. La vittoria di Riccardo nella politica estera non rafforza la sua politica interna: si rivela essere un sovrano poco amato, la Scozia e l'Irlanda sono tutt'altro che pacificate e l'assenza di un figlio maschio ha come conseguenza che l'Inghilterra (che in questo momento controlla anche Scozia, Irlanda e formalmente le Fiandre) sia un gigante dai piedi di argilla.

Con la morte senza eredi di Riccardo, nel 1410 il nuovo sovrano sarà Enrico IV, figlio del duca di Lancaster appartenente a un ramo cadetto dei Plantageneti, il quale ereditò la situazione di instabilità del predecessore, tuttavia, continuo ad aumentare la tassazione per finanziare l'ampliamento della flotta. Nel 1412 in Scozia vi sono nuove insurrezioni contro l'eccessiva tassazione imposta dall'invasore inglese; ma solo nel 1415 i rivoltosi si riuniscono sotto un pretendente al trono scozzese, Giacomo Stuart, che con grande abilità riuscì a formare un esercito che fu in grado di sconfiggere prima nel 1417 e nuovamente nel 1418, le armate di Enrico che tentarono di risottomettere lo stato. Con l'ultima batosta rimediata vi era il rischio di un'invasione scozzese del nord del regno, Enrico fu costretto a cedere, riconoscendo Giacomo I come nuovo sovrano di Scozia. I problemi per Enrico non erano finiti, dovette organizzare una spedizione per sedare una nuova rivolta in Irlanda, a causa della scarsità di soldati dopo il fallimento in Scozia fu necessario diverso tempo per sbarcare una forza consiste al di là dello stretto di San Giorgio e solo nel 1422 Enrico VI, appena salito al trono, riuscì a metterlo in pratica; il nuovo sovrano era il figlio di Enrico V a sua volta salito a trono dopo la morte del padre Enrico IV nel 1418, ma mori soli quattro anni dopo. La pacificazione dell'isola richiese otto anni di duri scontri e grazie alle entrate dovute al fruttuoso commercio con le Fiandre, che consentirono anche di portare avanti il progetto dell'ampliamento della flotta, che divenne il fiore all'occhiello di Enrico.

Esplorazione Africa[]

Grazie alle nuove tecniche di navigazione la Royal Navy raggiunse le Isole Azzorre (fino ad allora disabitate) e vi istaurarono una colonia nel 1427, da cui condussero nuove spedizioni verso sud. Nel 1437 Enrico grazie a un prestito di alcuni banchieri di Aversa acquisto le Isole Canarie, da cui gli esploratori inglesi partirono per discendere la costa africana giungendo nel 1446 nel Regno del Ghana, con cui conclusero un accordo per l'esportazione di oro. Nel 1449 gli inglesi giungo e colonizzano Capo Verde.

Edoardo IV detto "il Bianco" successe al padre nel 1461. Con la morte di Enrico VI "il Navigatore" l'esplorazione inglese si arresta, infatti suo figlio preferirà rafforzare le molto remunerative rotte commerciali verso il Mali piuttosto che continuare a spingersi più a sud.

Il commercio inglese in questo periodo si incentra in torno a 3 poli commerciali: Londra, Anversa e Mopti ( in Mali). La lana grezza inglese viene esportata nelle Fiandre dove viene lavorata e i mercanti fiamminghi rivendono agli inglesi con enormi margini di profitto; le navi inglesi trasportano la lana lavorata e altri manufatti fiamminghi in Mali, dove verranno scambiati per oro e avorio.

Mali

L'imperatore del Mali accoglie degli ambasciatori inglesi.

Durante la tregua con la Normandia 1533-1540 (inseguito alla seconda Guerra dei quattro stati) l'Inghilterra ricominciò l'esplorazione in Africa, costeggiando e mappando pian piano la costa occidentale e nel 1537 si doppiò il Capo di Buona Speranza per poi puntare verso l'India. Enrico era anche deciso a espandere il proprio controllo in Mali, che stava attraverso decenni di crisi con continue rivolte da parte delle tribù sottomesse, gli inglesi si accordarono coi capi ribelli per la concessione di terre su cui edificarono delle fortezze. Manuele re di Timbuktu decise di espellere gli inglesi dal suo regno e di bruciare tutti i loro averi. La risposta di Enrico non si fece aspettare, mandò nuove forze sotto il comando del capitano di ventura Ferdinand Cort, il quale in poco tempo riconquisto le coste del Mali e radunò intorno a se numerose truppe dei ribelli che si opponevano al dominio di Timbuktu. Cort sconfisse e decapitò Manuele, mettendo a suo posto un re fantoccio. L'avorio e l'oro del Mali ripresero a viaggiare ancor più di prima sui enormi galeoni verso l'Inghilterra; ciò spinse gli Ottomani a iniziare una feroce attività di pirateria contro i galeoni inglesi.

Nel 1544 venne fondata nel sud del Madagascar la prima colonia inglese nell'oceano Indiano. Sotto il regno di Elisabetta l'Inghilterra raggiungerà l'India, ma fu costretta a ritirarsi dall'entro terra del Mali mantenendo sui principati autonomi un controllo solo commerciale.

La guerra delle Due Rose[]

Riccardo III (fratello di Edoardo IV e succeduto al figlio di quest'ultimo Edoardo V, rimasto in carica solo pochi mesi e morto imprigionato dallo stesso Riccardo) cercò di contrastare l'esportazione di lana aumentando le tasse e incoraggiare la lavorazione in loco. Ciò provoco molto malcontento sia tra i mercanti inglesi che fiamminghi. Le Fiandre decisero di costruire una propria flotta così da non dipendere più dalle navi inglesi per il trasporto delle merci. Nel 1493 delle navi, che secondo alcune voci non provate fossero al soldo di Riccardo, risalirono il fiume Schelda fino ad Anversa per dare fuoco alla flotta fiamminga, gran parte ancora in costruzione; il fuoco si espanse dal porto fino alle abitazioni provocando la distruzione di un quinto della città.

Nel 1501 Il Re d'Inghilterra richiama le sue truppe per fronteggiare una nuova rivolta in Irlanda, ma una parte dei nobili, scontenti, rifiutò e richiesero una carta che limitasse i poteri della corona, come quella emanata dal re di Normandia. Riccardo non accettò il ricatto dei suoi nobili e scese in guerra contro di loro; il primo anno di guerra vide una rapida conquista di numerosi castelli da parte di Riccardo III, ma nel 1503 le forze ribelli si coagulano intorno a un pretendente al trono, Enrico di York.

Due rose

La Battaglia di Bosworth Field

Enrico grazie ai finanziamenti delle Fiandre riesce a mettere insieme un grande esercito nel nord del regno, affrontò Riccardo e lo sconfisse nella Battaglia di Bosworth Field. Si dice che il Re a battaglia ormai compromessa gridasse: " Il mio regno per un cavallo", cavallo che gli avrebbe consentito di fuggire, cosa che non riuscì a fare, morendo sul campo di battaglia. Enrico divenne re col nome di Enrico VII, come primissimo atto tolse le tasse sulle esportazioni nelle Fiandre, che l'avevano supportato.

Scisma d'Occidente[]

Martinus

Martino Labero affligge le sue 97 tesi alla porta della cattedrale di Milano.

Clemente VII fuggito dall'Italia dopo la riconquista della penisola di Cesare Borgia, si rifugia a Canterbury nel 1530, dove viene accolto dal Re d'Inghilterra Enrico VIII (figlio di Enrico VII).Nel 1534, Cesare stanco di Clemente VII, che aveva cercato di invocare una crociata contro l'Imperatore, che aveva definito l'Anticristo, indette un nuovo concilio. A essere invitati furono tutti i vescovi della cristianità, anche se a presentarsi fu soprattutto il clero romano. I punti centrali della discussione furono due: il primo riguardava le tesi presentate da Martinus Labero qualche anno prima, mentre il secondo era comportamento di Clemente VII.

Nel 1535 a Canterbury mentre si svolgeva il Concilio di Roma, Clemente VII moriva e Enrico VIII invocò un nuovo conclave per eleggere un nuovo papa. Al conclave parteciparono i vescovi inglesi e alcuni del nord della Longobardia, Enrico impose l'elezione di un suo vescovo, che prese il nome di Paolo III. In ciò si ebbe l'origine del scisma d'occidente che avrebbe spezzato la cristianità tra Conciliaristi, fedeli al concilio di Roma, e Apostolici, fedeli al Papa di Canterbury.

Nel 1537 il Concilio decise che le tesi di Martinus Labero erano legittime. Il Concilio decretò che il vescovo di Roma, sarebbe stato scelto come tutti quanti i vescovi, e che sarebbe stato il primo solo tra i preti italiani. Il vescovo di Saragozza, sarebbe stato il primate di Iberia, mentre quello di Cartagine dell'Africa. Il nuovo papa, Giulio de Medici, prenderà il nome di Adriano IV, che non avrà i poteri dei suoi predecessori. A discutere di questioni teologali dovrà essere il concilio e a indirne uno dovrà essere l'Imperatore come ai tempi di Costantino. L'Irlanda in opposizione al governo inglese accetto l'esito del Concilio di Roma e divenne Conciliarista e non riconosceva Paolo III.

Fu l'origine dello Scisma d'Occidente, che avrebbe spezzato la cristianità tra Conciliaristi, fedeli al concilio di Roma, e Apostolici, fedeli al Papa di Canterbury.

Le guerre di longobardia[]

Seconda guerra dei quattro stati[]

L'Inghilterra sotto il regno di Enrico VIII tornò a crescere economicamente, il Re dopo aver sedato la rivolta in Irlanda, cominciò a investire sull'ampliamento della flotta e l'espansione dei commerci. La situazione nel 1528 venne nuovamente sconvolta dalla morte di Massimiliano di Lussemburgo Re di Longobardia e nonno di Francesco I di Normandia. Enrico VIII sapeva che avrebbe dovuto impedire in ogni modo l'elezione di Francesco a Re di Longobardia e supportò i duchi di Sassonia e Brandeburgo che si opponevano all'elezione del re normanno. Dopo la sconfitta di Giorgio I, duca di Sassonia e pretendente al regno longobardo, le truppe normanne occuparono l'intero territorio della Longobardia e nel 1531 Francesco puntò alla sottomissione delle Fiandre. Ormai Enrico non poté più stare a guardare e dichiarò guerra alla Normandia. Nel 1533 Bouvines, nel nord della Normandia, le truppe inglesi supportate da quelle sassoni sconfissero Francesco; tuttavia, non riuscirono a ottenere una vittoria decisiva. Dopo la battaglia si stipulò una tregua decennale, ma che non cambiava nulla visto che sia Giorgio che Francesco continuarono a considerarsi entrambi il legittimo Re della Longobardia. Nel 1540 Francesco I ruppe la tregua e tornò a marciare sulla Sassonia occupandola. Le forze di Enrico VIII sbarcarono a Calais dove vennero raggiunte dall'esercito di Francesco, infuriò una dura battaglia che vide vincitori i normanni, ma un prezzo carissimo di perdite. Nel 1541, con l'entrata in guerra del regno di Danimarca che voleva espandere il proprio potere nel nord della Longobardia, si giunse alla Pace di Smalcalda. La pace prevedeva che il trono di Longobardia sarebbe andato al secondo genito di Francesco, cioè Enrico, mentre il primogenito Filippo avrebbe ereditato la Normandia. Le Fiandre ottennero l'indipedenza dalla Longobardia. La situazione però rimaneva instabile e semplicemente rimandava la situazione alla generazione successiva di Francesco I.

Empia all.

Ambasciatori inglesi giungono alla corte del sultano ottomano.

Nel 1556 muore Enrico VIII e gli succedette al trono la prima figlia Maria. Maria è conciliarista, si oppone alla scissione causata dal padre cercando di minare il prestigio del papa di Canterbury e di riconvertire i suoi sudditi alla fede di Roma, nonostante la forte opposizione dei nobili. La regina nel 1557 sposò Robert Stuart, Re di Scozia, stato in quel momento spaccato tra conciliaristi e calvinisti. Maria morirà otto mesi dopo le nozze per un presunto tumore all'ovaio; i nobili si rifiutarono di farsi governare da uno scozzese e nominarono la sorella Elisabetta nuova Regina d'Inghilterra. Robert non avendo abbastanza forze per conquistare l'Inghilterra si accordò per succedere a Elisabetta nel caso fosse morta senza eredi, ma i piani del re di Scozia vanno in fummo quando la Regina d'Inghilterra sposò nel 1561 Giorgio Duca di Sassonia e nel 1563 nacque il primo figlio Enrico. Sotto il regno di Elisabetta ci fu uno sconvolgimento dei rapporti con il sultano ottomano, le tensioni infatti tra l'Inghilterra e il sultano erano adatte peggiorando man mano che i primi continuavano la loro espansione coloniale in Africa e il secondo intensificava la pirateria, nel 1564 ci fu la svolta con la firma dell'accordo tra i due paesi: per spartirsi le importazioni dalle Indie, ma soprattutto si alleano in funzione antiromana (il loro grande nemico comune). L'Empia Alleanza come verrà chiamata, venne fortemente osteggiata dai conciliaristi, che la consideravano un tradimento della cristianità da parte di Elisabetta.

India Inglese[]

Nel 1559 L'Inghilterra raggiunge Calicut, ma dopo uno scontro con gli ottomani furono costretti a spostarsi a Goa, dove riusciranno a conquistare la città, dando inizio a uno scontro coi i regni locali. Sotto il regno di Elisabetta venne firmata l'Empia Alleanza che consentì all'Inghilterra di spartirsi il commercio delle spezie con il sultanato ottomano.

Guerra dei trent'anni[]

Drako

L'Invincible Fleet viene distrutta dalle navi fiamminghe nella foce dello Schelda.

Nel 1576 Elisabetta mandò un ultimatum a re Filippo di Normandia, la regina pretese la fine della repressione contro gli apostolici e che il re di Normandia si convertisse alla medesima fede. Dopo il rifiuto di Filippo i due paesi entrarono in guerra, Enrico re di Longobardia, si schiera affianco del fratello, le forze dei Valois si dirigono verso la Sassonia, alleato inglese, per occuparla. Le Province Unite nel 1579 decidono di schierarsi con il proprio re Enrico, non per interessi religiosi in quanto stato calvinista, ma per rivalità verso l'Inghilterra; subirono un pesante blocco navale da parte dell'Inghilterra, che mise il paese in grave difficoltà. Nel 1583 la spedizione inglese sotto il comando del Duca di Nottingham in Bretagna, che doveva supportare i ribelli apostolici, viene respinta fino ad essere costretta a richiudersi nella fortezza di Brest. Elisabetta non potendo inviare nuovi rinforzi in Normandia, decide di lanciare un attacco sull'Olanda. La Regina d'Inghilterra mise assieme una enorme flotta che venne sopranominata " The Invincible Fleet" al cui comando vi era Francis Drake. L'obiettivo era distruggere la flotta olandese per permettere lo sbarco nelle Province Unite. Le navi inglesi vennero attirate da una piccola flotta fiamminga all'interno del fiume Schelda ma, appena interamente entrate nel fiume, vennero prese alle spalle dal grosso della flotta delle Province Unite e, a causa dello spazio ristretto, la Fleet ebbe grandi difficoltà di manovra. Drake riuscì infine a sfondare il blocco, ma portando in salvo solo poche navi. Poco tempo dopo si giunse alla Tregua dei vent'anni. Un mese dopo le forze inglesi a Brest si arrendono. Nel 1487 si giunge alla pace, si decise di mantenere lo status quo e non vi furono grossi cambiamenti territoriali. Nel 1597 muore Elisabetta I e le succede il figlio Enrico IX, che oltre a essere Re d'Inghilterra e anche Duca di Sassonia. Nel 1607 il conflitto si riaccese, la flotta inglese una volta spazzata via quella delle Province Unite, le forze inglesi sbarcano nel Meclemburgo e unitesi all'armata di Danimarca, assunse il nome di "Armata Infernale", la quale inizio a devastare, distruggere e saccheggiare tutte le città e i villaggi calvinisti nel nord della Longobardia. Lo stesso anno muore Enrico di Lussemburgo e il figlio Francesco non riesce a farsi eleggere re di Longobardia, che gli è contestato da Enrico IX. Nel 1608 Enrico raggiunge e saccheggia Groningan la prima grande città delle Province Unite che incontra sul suo cammino, le violenze furono tali che l'intera cristianità inorridirà. Luigi XIII decise di muoversi e manda le sue armate a sostegno del cugino contro Enrico d'Inghilterra, ma sarà sconfitto nella Battaglia di Breda da Enrico; il re d'Inghilterra si rivela essere un gran generale, tanto da meritarsi l'appellativo di "Leone del Nord". Ne 1609 Enrico deve rientrare sull'isola a causa dell'invasione del regno da parte di Giacomo di Scozia. Le forze Danesi e le poche lasciate da Enrico sul continente, non riusciranno a resistere contro alle forze combinate di Baviera, Lussemburgo e del Norico guidate da di Enrico di Salisburgo, da poco unitosi alla guerra, le quali attaccarono nel 1610, invadendo la Sassonia ma portando all'entrata in guerra del Brandeburgo e dell'ordine Teutonico in favore degli inglesi. Nel 1611 gli scozzesi furono sconfitti e costretti ad una tregua, permettendo ad Enrico di tornare sul continente, dove Cristiano di Danimarca stava venendo respinto dalle forze nemiche. Con l'arrivo di Enrico d'Inghilterra la situazione tornò di nuovo in favore della "fazione apostolica", che riprese la Sassonia, parte delle Province Unite, divise le armate normanne e lussemburghesi e le costrinse a tornare nei rispettivi territori. Nel 1614 uno sbarco inglese in Bretagna portò i bretoni alla ribellione, ma grazie ad i soldi ed i "volontari" provenienti dalla Spagna romana fortemente conciliarista, Luigi riuscì a contenere gli invasori. La Scozia grazie al supporto dei normanni tornò all'attacco, costringendo Enrico a tornare nuovamente in patria. Nel 1616 Giacomo veniva nuovamente sconfitto e fu costretto a far sposare la figlia Sofia con il figlio di Enrico, Filippo. Federico l'erede al trono di Scozia fu costretto a scappare in Normandia per fuggire agli inglesi. Intanto gli inglesi erano stati espulsi dalla Bretagna e, al ritorno di Enrico d'Inghilterra sul continente, i danesi erano assediati a Meclemburgo.

Nuovamente Enrico IX riuscì a far valere la propria superiorità militare sugli suoi avversari e riuscì a ribaltare la situazione, occupando gran parte del nord della Longobardia. Il 1621 è di fatto conosciuto come "l'Anno Boemo" infatti, Francesco di Lussemburgo ormai alle strette deve chiedere aiuto al regno di Boemia, dovendo però offrire in cambio l'occupazione del Norico, nonostante fosse un suo alleato. Nel 1623 i boemi sconfiggono il Brandeburgo nella Battaglia del ponte di Nassau occupano lo stato ed entrano in Sassonia. Nel 1624 le truppe danesi si separano da Enrico, per affrontare il re di Svezia Gustavo Adolfo che sta invadendo la Scania, al re d'Inghilterra ormai circondando da nemici è costretto a tentare il tutto per tutto invadendo il Lussemburgo e saccheggiando tutto ciò che capita a tiro. Un nuovo nemico sorge contro gli inglesi, la peste, che decimerà le file delle truppe di Enrico. Il re d'Inghilterra, tuttavia, continua ad andare avanti, entra in Sassonia e il 16 Novembre del 1624 avviene la Battaglia di Lutshen, in cui gli inglesi sconfiggono le forze boeme e cacciandole dalla Sassonia. Nonostante la vittoria tra le file inglesi serpeggia lo sconforto, perché durante la battaglia il re è morto, il figlio Carlo I non ha per nulla il talento militare del padre e mette al comando dell'Armata di Longobardia il duca di Buckingham, un buon generale, ma che non ha il talento di Enrico; Buckingham decide di far svernare le sue truppe in Sassonia durante l'inverno del 1625. Lo stesso anno Francesco di Lussemburgo morì senza eredi, lasciando tutto a Luigi, ma causando l'uscita della Baviera dalla guerra perché contraria ad un'unione tra la Normandia e la Longobardia. Ormai a corto di uomini e di denaro il duca di Buckingham deve passare alla difensiva, la situazione era ancor di più aggravata dalla sconfitta di Cristiano nella battaglia di Scania, che costò alla Danimarca non solo la stessa Scania, ma anche la Norvegia, più l'assedio navale di Copenaghen. Nel 1626 con l'invasione dei normanni della Gallia romana, provoca l'entrata nella guerra anche dell'impero, affianco dell'Inghilterra. Nel 1628 con il trattato di Uxala, la Danimarca e la Svezia uscivano dalla guerra e la prima cedeva alla seconda la Scania, Nuova Copenaghen (che verrà rinominata Cristiania) e la Norvegia centro-settentrionale. Nel 1630 alla conclusione del concilio di Napoli si giunge alla decisione di trovare un compromesso al termine della guerra per risolvere lo scisma di occidente, visto che anche ora il leader degli Apostolici, l'Inghilterra e il leader dei conciliaristi, l'Impero Romano, combattevano assieme.

Nel 1634, il generale normanno Tillic riuscì a liberare le Province Unite dopo quasi trent'anni di occupazione inglese, lo stesso anno passo in Sassonia dove sconfisse il duca di Buckingham, costringendolo a imbarcarsi per tornare in patria. Nel 1636 si giunse alla richiesta di pace da parte di normanni e boemi; la guerra aveva trasformato tanto i Paesi Bassi quanto il nord della Longobardia in un terreno di battaglia dove per trent'anni hanno combattuto e marciato eserciti, con innumerevoli danni alle città e alla popolazione. Con la Pace di Vienna del 1637 l'Inghilterra dovette rinunciare alla Sassonia e a qualunque rivendicazione sulla Longobardia, ma poté mantenere la Scozia, con il riconoscimento di tutti gli stati di Carlo I come re di Scozia.

l'Atto di dissoluzione[]

Dopo la guerra in Longobardia l'Inghilterra tornò a stringere rapporti di amicizia con Roma, i due stati avevano l'obiettivo comune di cercare di frenare l'espanzione coloniale delle altre potenze. L'Inghilterra tornò anche a espandersi in Africa e riprende contatti con le basi in India e nel 1648 la prima una nave inglese raggiunse il Giappone, fu la prima nave europea a farlo. l'imperatore Tokugawa concedette agli inglesi, in cambio alla promessa di non inviare missionari cattolici, il monopolio del commercio con il Giappone.

Riguardo la politica interna Carlo I si trovò in grave difficoltà a gestire e reprimere le sempre maggiori conversioni al calvinismo, sempre di più dopo che il papa si era trasferito nuovamente a Roma. Inoltre, la sempre maggiore concorrenza di normanni e olandesi in oriente, mina la base economica inglese, ancora non ripresasi dalla guerra dei trent'anni. Nel 1654 Carlo conduce una serie di campagne contro i ribelli scozzesi, dalle quali uscirà vittorioso, ma le violenze condotte dal suo esercito ai danni della popolazione calvinista aumenteranno sempre di più la frattura religiosa interna all'Inghilterra.

Nel 1662 succedette al padre Carlo II, il nuovo re si dimostra essere un amante delle arti e un grande mecenate; 1666 dopo l'incendio di Londra, Carlo incomincia un processo di rinnovamento, con diverse costruzioni nel nuovo stile classicista (stile artistico nato a Roma pochi anni prima), con l'obiettivo di trasformare la città in una Roma del nord. Per finanziare le ingenti spese Carlo II aumenta le tasse esasperando ancor di più il popolo; nel 1669 in Scozia scoppia una nuova rivolta, guidata da James Stuart, che alle porte di Edimburgo respinse l'esercito inglese.

Dopo il fallimento in Scozia i nobili inglesi, in opposizione al sovrano che chiede nuove tasse per finanziare un nuovo esercito, formano una fronda, al cui comando vi era Robert Deveraux, terzo conte di Essex. Grazie ai finanziamenti delle Province Unite Robert riesce a formare un esercito, a marciare su Londra e costringere il re a ritirarsi in Cornovaglia, però Carlo può contare dalla sua l'appoggio dell'Imperatore romano Giovanni III, che invia l'armata di Andalusia al comando di Antonio Borgia d'Este, assieme all'imponente flotta da guerra romana. Sbarcate anche loro in Cornovaglia le truppe romane fecero vedere, al contrario degli inglesi, un esercitò professionista, sconfissero le truppe di Robert e si aprirono la strada fino a Londra, riconquistandola e razziandola, inimicando ancor di più la popolazione al sovrano. Nel 1674, i 20.000 uomini di Antonio Borgia uniti a 20.000 soldati realisti, affrontarono nei pressi di York i 20.000 uomini di Robert e 15.000 scozzesi. Il Conte di Essex riuscì a sfondare il centro e a circondare il corpo d'élite dell'esercito romano, l'armata di Andalusia, che però fu capace di aprirsi la fuga al costo di moltissime perdite. Giovanni III stanco dell'inutile conflitto in Inghilterra convinse Carlo a ritirarsi con quello che restava del suo esercito e delle forze romane in Irlanda. In Settembre Il Conte di Essex entrò trionfante a Londra e si fece incoronare re d'Inghilterra. Alla morte di Carlo II, salì al trono il figlio Eduardo che in teoria rivendica il trono dei tre regni delle isole britanniche, ma che di fatto regnava solo sull'Irlanda; il sogno di riconquistare l'Inghilterra si rivela essere solamente una illusione e nel frattempo l'impero coloniale si stava sfaldando, anche a causa dei romani, i quali colsero la palla al balzo e occuparono Azzorre e Canarie.

Sotto il regno di Robert I la religione ufficiale diventa quella calvinista, il regno mantenne buoni rapporti con le Province Unite e nel 1677 stipulò un'alleanza con un altro grande regno calvinista, la Svezia. L'Inghilterra però non era pacificata; nel 1682 scoppiò una rivolta in Cornovaglia, appoggiata da Eduardo, il quale sbarcò sulla penisola sperando di riprendersi il trono. In qual frangente però Giovanni III era impegnato nella Guerra del Ponte Eusino e non volle aiutare Eduardo, portando alla sconfitta delle forze della dinastia di Wettin. L'instabilità interna, l'instabilità economica e il blocco commerciale con l'Impero Romano, spingono il regno d'Inghilterra di Robert in una situazione di quasi vassallaggio delle Province Unite, alle quali forniscono materie prime e manodopera aa basso costo per le flotte olandesi, ricevono in cambio prodotti lavorati e prodotti provenienti dall'oriente.

La povertà nelle isole britanniche spinge sempre più individui a emigrare, le località preferite dagli scozzesi sono le colonie svedesi, mentre irlandesi e inglesi emigrano verso le ex colonie inglesi (al momento in mano all'Irlanda), soprattutto nel Sudafrica, andando a costituire una vera e propria colonia di popolamento e che acquista sempre maggiore indipedenza dalla madrepatria, andando a costituire uno stato vero e proprio, la Repubblica del Sudafrica.

Nel 1711 scoppiò la Guerra di successione greca l'Irlanda si schierò sin da subito con il proprio alleato romano, mentre l'Inghilterra entrò in guerra solo un anno dopo, affianco della Grecia. L'apporto dell'Irlanda al conflitto e quasi inesistente, mentre Roberto I, concentra le sue forze in Normandia, affiancando le forze normanne contro l'impero. Le truppe inglesi tornarono in patria nel 1718, inseguito l'allentamento della pressione romana sulla Normandia; nello stesso anno Roberto I tentò di invadere l'Irlanda, ma con scarsi risultati riuscendo a conquistare solo qualche fortificazione nell'Ulster.

Nella pace di Costantinopoli del 1719 Carlo III re d'Irlanda e costretto a rinunciare ad ogni rivendicazione sull'Inghilterra, mentre Roberto II non riesce a ottenere l'Irlanda per via della fallita invasione, ma riesce a ottenere tutte le ex colonie inglesi che erano sotto il comando irlandese, tranne la Repubblica Sudafricana che diventa autonoma, e l'impero riconobbe ufficialmente il titolo di re d'Inghilterra a Guglielmo.

Il secolo perduto[]

L'Inghilterra era ormai uscita dal centro della scena politica internazionale; tuttavia mantenne forti rapporti con il Giappone, da cui importava schiavi giapponesi in cambio di armi e beni europei. I contatti con gli inglesi spingeranno il Giappone verso la sua modernizzazione e successivamente alla grande crescita economica dell'arcipelago asiatico.

Nel 1722 gli inglesi vendono la colonia di Celyon agli olandesi e presto verranno affiancati da questi nel commercio verso il Giappone.

Durante le guerre Napoleoniche, l'Inghilterra sotto Roberto II, svolse il ruolo di importante base navale per i pirati della coalizione, anche se non entrò mai ufficialmente in guerra. Da qui nacque il progetto di Napoleone di invadere l'isola.

1830-1920[]

Grazie agli investimenti olandesi l'Inghilterra ritorna a crescere e a cominciare un processo di industrializzazione, per quanto strettamente dipende dalle Province Unite, che hanno tutto l'interesse a sfruttare la manodopera a basso costo e pertanto mantengono, con il benestare del governo inglese, i salari orari molto più bassi rispetto al continente. Date le durissime condizioni di lavoro, in breve tempo si sviluppò un forte movimento operaio di ispirazione marxista, in particolar modo nel cosiddetto "triangolo rosso" i cui cardini erano: Birmingham, Manchester, Cardiff. Dove a partire dal 1871 si susseguirono numerosi scioperi e scontri. I governi inglesi ebbero molte difficoltà a gestire il malcontento operaio. Il primo ministro Disraeli scatenò una violentissima reazione nelle "settimane rosse" dell'aprile 1872 e nel 1875-76, quando il Primo Ministro fece intervenire un corpo di spedizione olandese che rimase sull'isola fino al 1885. Disraeli fece mettere fuori legge qualsiasi formazione socialista e comunista tramite il Conspiracy, and Protection of State Act. Dopo la morte di Disraeli in un attentato dinamitardo il 19 aprile 1882 e l'ascesa del Marchese di Salisbury, il governo emanò riforme sempre più liberticide, acuendo così il distacco tra il governo e i suoi sostenitori e la classe operaia. Tale divario si esprimeva anche in ambito sportivo, con squadre di football (gioco introdotto nell'isola dagli olandesi) di chiara matrice governativa ed altre di matrice proletaria.

Footballwar

Il 19 marzo 1893 era in programma la partita di campionato tra il Millwall, che giocava in casa nel The Athletic Grounds, ed il West Ham: queste due squadre rappresentavano due fronti ideologici contrapposti, visto che la prima era proprietà di alcuni industriali olandesi, mentre la seconda era d’ispirazione operaia. Nella pausa tra primo e secondo tempo le due tifoserie entrarono in contatto, scatenando quella che in poche ore sarebbe degenerata in una guerriglia urbana. Nella notte tra domenica e lunedì si sollevò l’East End, la cui popolazione, al grido di “Morte a Lord Salisbury! Via gli olandesi!”, riuscì a disarmare in breve tempo la polizia londinese. Per la mattina del 21 la fronda ribelle aveva preso il controllo di gran parte della City ed era a poche centinaia di metri da Westminster, mentre sul Ponte di Londra sventolava la bandiera rossa dei rivoluzionari. La reazione governativa non tardò a giungere: il Primo ministro fece cingere d’assedio Londra e, dopo alcune giornate di violentissimi scontri, riprese il controllo della città il 28 marzo. Questo fu l'inizio di quella che sarebbe passata alla storia come Rivoluzione del Football, con forze governative e il movimento delle Croci di San Giorgio che si contrapponevano ai rivoluzionari. Solo nel giugno del 1895, col sostegno del esercito olandese, la rivolta fu spenta. Il trionfo consenti a Salisbury di accrescere i suoi poteri a tal punto da imporre una velata dittatura.

Negli anni successivi vi sarà una vera e propria sostituzione degli operai inglesi, ritenuti ancora troppo vicino alle posizioni comuniste, con immigrati irlandesi. Ciò non fece altro che accrescere il malcontento nella popolazione inglese e il diffondersi della convinzione che gli irlandesi venissero a "rubargli il lavoro" e asservirsi ai padroni olandesi. La situazione venne cavalcata dal movimento delle Croci di San Giorgio verso gli immigrati, che fu l'espediente per il governo per spingere gli operai a mettere da parte le proprie rivendicazioni e concentrarsi sul "nemico" comune.

Steelman-giovane

Foto di Steelman in giovane età

L'Inghilterra nel 1915 fu investita dalla crisi del biennio nero. La crisi fu alquanto dura per via della riduzione degli investimenti olandesi; vi fu un notevolissimo aumento della disoccupazione, a causa dei fallimenti di imprese e imprenditori olandesi, o comunque per il taglio della produzione. La disoccupazione riacese lo scontro tra comunisti e Croci di San Giorgio, ma tutte le proteste vennero represse nel sangue da Riccardo IV. In coincidenza con le nuove proteste vi fu un ricambio nella gerarchia dei comunisti inglesi, con l'emergere di un uomo, proveniente dalla Cornovaglia, che si era fatto strada per la sua ferocia e forza, tanto da meritarsi il soprannome di Steelman. Joseph Stillman organizzò anche un attento al monarca, che non riuscì. Riccardo IV dichiarò la legge marziale e istaurò di fatto un regime del terrore.

Africa[]

Spartizione Africa

L'Africa post conferenza di Roma

Verso la fine degli anni 30 dell'ottocento l'Inghilterra riprende la propria espansione coloniale, tornando in conflitto con il regno del Mali, nel corso di questi secoli i rapporti di forza tra i due stati sono molto cambiati. L'Inghilterra grazie ai propri armamenti moderni riesce a spingersi facilmente verso l'interno risalendo il fiume Niger. Inoltre, nei decenni successivi, gli inglesi consolidano il controllo anche sul Madagascar.

In seguito alla Conferenza di Roma del 1869, voluta da Napoleone II si giungerà a una vera e propria spartizione dell'Africa e a una rapida espansione delle colonie europee nelle aree stabilite.

Magna Guerra e Rivoluzione di Novembre[]

L'Inghilterra, per via della sua secolare alleanza con le Province Unite, entrò nella Magna Guerra contro l'Alleanza mediterranea l'11 giugno 1920. L'Inghilterra non ebbe molto peso nel conflitto, invio tra un milione e il milione e mezzo di truppe tra il 1920 e il 1922; ma comunque forze utili per mantenere in piedi il fronte normanno. La guerra, percepita come una guerra aliena da parte della popolazione, riaccese la protesta, anche contro le dure condizioni del governo di Riccardo. I comunisti di Stillman ricevevano molti fondi ed armi dalla Repubblica. Stillman poté quindi organizzare dei rifugi armati tra i monti del Galles, lontano da occhi indiscreti e ricolmi di armi da poter usare in caso di sollevazione. Nell'estate del 1922 la situazione iniziò a precipitare: il 18 agosto un corteo operaio che commemorava a Sheffield l'anniversario della caduta di Birmingham durante la rivoluzione del Football venne intercettato da alcune gruppi di crocisti, che spararono sulla folla mietendo diverse vittime. In un primo momento il governo cercò di tenere segreto il fatto. Agli inizi di settembre la notizia si era sparsa in tutto il paese grazie alla rete d'informazione comunista, la quale organizzò grandi manifestazioni per la pace in breve tempo, che furono violentemente represse. Questa fu la goccia che fece traboccare il vaso, come nel 1896, il Galles e la Cornovaglia furono il cuore della rivolta, sul municipio di Cardiff venne innalzata la bandiera comunista e proclamata la seconda Repubblica di Britannia. Un mese dopo a Bristol si tenne la prima battaglia di quella che sarebbe passata alla storia come Rivoluzione di Novembre, la battaglia durissima venne vinta dalle forze di Riccardo, le quali cercheranno di stanare i comunisti anche con l'uso di gas asfissianti. Steelman riuscì a riorganizzare le proprie truppe, anche grazie al supporto della Repubblica Romana, che invia rifornimenti sia coi propri sottomarini, sia tramite navi irlandesi, anche se ufficialmente neutrali. I comunisti riprendono le operazioni portando avanti attacchi di guerriglia e terroristici anche nella stessa Londra, costringendo il governo a richiamare, tutte le truppe inviate in Normandia, in patria per fronteggiare i rivoluzionari. Gli scozzesi, spinti dalle richieste dell'alleanza del nord, inviano un proprio corpo di spedizione in Inghilterra, ma non si impegnarono attivamente nel conflitto. Le truppe comuniste, anche se peggio armate, però più motivate e rifocillate dall'arrivo di continui disertori delle truppe governative, riuscirono a scacciare i lealisti dalle proprie posizioni nell'estate del 1923 fino a Birmingham, la città dopo due mesi di assedio cadrà, non per una vittoria militare dei comunisti, ma grazia a una sollevazione popolare. Gli ultimi mesi del 1923 saranno neri per Riccardo, che nonostante non vi fu un ulteriore avanzata di Steelman, vide scoppiare numerose rivolte nelle maggiori città del paese, con le proprie forze messe sempre più in difficoltà.













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